Abbazia di Noirlac
Proposta di installazione
L’abbazia di Noirlac è una regola cristallizzata in arenaria geometria posta tra una pendice del massiccio centrale e l’alveo di un ramo della Cher. Abbazia cistercense etimologicamente intesa come ciò che nasce nella palude, è “citel” fiore , giunco di palude nel “ locum horroris et vaste solitudinis” che lo circonda, è artificio umano destinato alla mistica ed alla bonifica di terreni isolati ed incolti.
Ad una prima visita presso il monastero di Noirlac colpisce l’integrità dell’impianto architettonico, la proporzione degli spazi, forgiati a misura dell’uomo che deve ricercare l’interiorità e seguire semplici geometrie di moralità. Colpisce l’integrità della materia che compone il monumento, la purezza dei conci murari, la semplicità originaria rievocata e la cura con cui ogni aggiunta ed ogni superfetazione siano state eliminate.
Lo studio del complesso rivela come il manufatto pur non essendo forse isolato, come la regola monastica quasi imponesse, dovesse confrontarsi con i forti vincoli ambientali circostanti. Una tale struttura doveva e deve tuttora convivere con lo scolo delle acque piovane che dilavano la collina posta superiormente e doveva certamente arrendersi agli allagamenti del fiume che lambisce il lato meridionale delle proprietà.
Ecco che si scopre l’esistenza di un canale di raccolta e scolo delle acque di dilavamento provenienti dalla collina, che corre sull’asse est-ovest e che scola tutto il lato nord. Si svela un altro sistema di raccolta e convogliamento acque che attraversa diagonalmente tutta la planimetria, come altri immancabili artifici adottati per garantire la salubrità degli ambienti. Non si può fare a meno di notare quale sfida architettonica che il monastero abbia intrapreso con la natura, e come rappresenti una forte volontà umana di conquistare e convertire il territorio palustre.
Un' abbazia medievale cistercense intesa come presidio fisico ed intellettuale dell'uomo che resiste alla natura e la converte. Le cinta murarie che racchiudono l'ortus conclusus l'unica natura ammessa, addomesticata dall'uomo , i monaci attraverso il silenzio, la preghiera , la memorizzazione dei testi da trascrivere incarnano un sistema ordinato, codificato, simbolico, contrapposto ad un sistema forse ancora incompreso, forse disordinato, un sistema irrazionale.
Un convento inteso come presidio razionale che resiste alla "disordinata natura" .
In questo senso assume significato finalmente entrare la natura, smettere di resistervi.
La natura non rappresenta più un pericolo, l'uomo che consapevolmente e simbolicamente si lascia invadere dalle acque palustri e dalle piante autoctone ed invasive e si lascia condurre dalla Flora in un bosco dove la cattedrale è ricomposta tra i faggi a dimostrazione mistica naturale.
La natura è parte di noi, accettarla e renderla protagonista in un luogo simbolico come Noirlac significa progredire nella conoscenza di se stessi.
Il Nastro vegetazionale
Partenza dal Ruscello delle Acque Morte (1), dal bordo delle acque pressoché stagnanti si diparte un cirro di arbusti e piante palustri, piccoli alberi , erba non falciata che raggiunge l’abbazia attraverso il campo posto sul lato sud (2),
risale il terrapieno a fianco dei tigli monumentali (3) e dall’angolo sud est, da una porta di servizio entra nella stanza dello “Chauffoir” (4) ,
raggiunge il chiostro nel lato est ed entra nella Sala del Capitolo (5),
attraversa il chiostro in direzione ovest,
entra nel “Cellier” ed esce nella parte di prato posto sul lato ovest del monastero,
raggiunge il muro perimetrale nord,
lo oltrepassa e tramite un ponte in legno attraversa la strada (6) ,
percorre il campo posto a nord della strada fino a raggiungere la porzione di bosco esistente
all’interno del bosco il nastro di arbusti e piante si trasforma nella pianta della cattedrale (7)
La pianta della cattedrale è ridisegnata in scala reale all’interno del bosco attraverso un leggero disboscamento, la potatura di alcuni rami, lo sfalcio dell’erba e il tracciamento con calce a pigmentazione naturale e illuminazione a led.
TIPO DI PROPAGAZIONE IN RELAZIONE ALL'ARCHITETTURA (FORMA E MATERIALI - PIETRA ARENARIA)
All’interno dell’abbazia è già in atto un processo di proliferazione vegetale, evidenza dei continui tentativi di ingresso della natura.
Conci murari in pietra arenaria all'interno della Chiesa Abbaziale.
Viste del Chiostro
POSSIBILI ESSENZE UTILIZZABILI
La Sérapias langue: Serapias lingua : orchidea
La Grande douve: Ranunculus lingua
Le Peuplier noir: Populus nigra Pioppo nero
La Gentiane pneumonanthe : Gentiana pneumonanthe
L'Étoile d'eau: Damasonium alisma pianta acquatica , anfibia
Lupinus angustifolius
Ophrys mouche
Juncus
Alberi della foresta:
quercia, faggio, carpino, sorbo (Sorbus torminalis), betulla